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Roma. “Mia figlia è morta per l’asfalto devastato. Queste cose non devono accadere più”.

È un misto di rabbia e di dolore il volto di Graziella Viviano. La madre di Elena Aubry, la ragazza romana morta in via Ostiense dopo un incidente probabilmente causato dall’asfalto sconnesso, parla appena uscita dall’obitorio: “Quell’asfalto è devastato: mi chiedo come sia possibile che una strada così importante sia tenuta tanto male“. Le indagini sulle cause dello schianto sono ancora in corso, ma mamma Graziella è sicura: “Un testimone ha visto Elena sobbalzare all’improvviso con la moto. Non può essere stato che per colpa delle radici, di una buca o di quello schifo di asfalto, altrimenti non si spiega. Mia figlia guidava sempre con prudenza“. Poi ricorda Elena con orgoglio. Parla della sua forza di volontà, del suo lavorare come “un treno” sin da quando aveva 16 anni, sebbene non ne avesse bisogno. Infine lancia un messaggio forte all’amministrazione: “Con mia figlia è morta la speranza. Queste cose non devono accadere più“.

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