Le strade del Viterbese sono pericolose per i vivi, ma persino per i morti. E no, non è uno scherzo. Già prima che Burian arrivasse a spazzare l’Italia, nella Tuscia le lamentele per le condizioni del manto stradale si sprecavano. Ma adesso la situazione è surreale con centinaia di automobilisti che ogni giorno spaccano le ruote per la gioia dei gommisti locali. Ma ieri si è toccato il colmo: una salma in tarda mattinata è partita da Roma per essere seppellita nel cimitero di Vetralla. Il carro funebre si incammina lungo la Cassia ridotta a un percorso di guerra, come denunciano i pendolari e quanti sono costretti a percorrerla perché vivono in questa area a nord della Capitale. All’altezza di Sutri il primo stop: il mezzo prende una buca e rompe la gomma posteriore. Gli addetti dell’agenzia cambiano lo pneumatico e, con parenti del morto al seguito, riprendono la loro via crucis. Già, perché a Cura di Vetralla il bis: nuovo cratere, seconda ruota spaccata. Al che non resta che optare per il piano di riserva: chiamare aiuto. È stata una agenzia funebre di Vetralla a soccorrere i colleghi romani, traslocando la salma in mezzo alla strada su un proprio mezzo. Così le spoglie del defunto sono arrivate al cimitero della cittadina tra la rabbia dei parenti e l’incredulità del personale delle onoranze funebri. Perché anche la via per l’eterno riposo, almeno lungo la Cassia, è lastricata di buche.