Ha annunciato nel giorno di San Valentino che si sarebbe ucciso. Lo ha fatto poche ore dopo, dandosi fuoco nel suo furgone. Ma il suicidio di Salvatore Avellino, 43 anni di Casoria, nella sua drammaticità è la sconcertante fotografia di una società dove si reagisce con il “like” a tutto, anche davanti a una disperata richiesta d’aiuto. “Piace a 357 persone. Commenti: 172. Condivisioni: 157”. Quanto registra Facebook sotto il tragico post, è la rappresentazione di una società per certi versi malata. Quanti di quelli che hanno messo mi piace sono entrati in contatto con Salvatore? Non è dato saperlo. Ma se quei 357 “mi piace” si fossero trasformati in altrettante telefonate all’uomo, ai suoi familiari, o alla polizia, avrebbe comunque commesso il suo gesto estremo? Nessuno ha la risposta e nessuno giudica. Resta raccapricciante una società virtuale, dove si clicca “mi piace” su tutto, anche sul proposito di farla finita per sempre.