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Palermo. Medico rianimatore morto per troppo lavoro: l’ospedale deve pagare.

Costretto a lavorare per due giorni di fila in ospedale e per una notte in sala operatoria, un medico rianimatore morì d’infarto la notte di Ferragosto del 2007 senza che nessuno se ne accorgesse, il corpo scoperto dal collega che doveva subentrare al mattino nella stanzetta dei medici. Ma la tesi che la fine di Eugenio Rappa, 53 anni appena, fosse stata segnata dal destino non ha mai convinto la moglie, Maria Accardo, medico e collega del marito nell’Ospedale dei Bambini ora chiamato, con l’Azienda del Civico da cui la struttura dipende, a sganciare un maxi risarcimento da 2 milioni 568 mila euro.

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