La parola sarcofago deriva dal greco antico “σαρκοφάγος” (sarkophagos), che significa “mangia carne”.
Questo termine si collega a un particolare tipo di sarcofago usato ad Assos, città della Troade, nell’attuale Turchia.
Qui, i sarcofagi costruiti con pietra calcarea locale potevano accelerare incredibilmente la decomposizione dei corpi, riducendoli a ossa in breve tempo.
Questo fenomeno, osservato sin dall’antichità, ha suscitato interesse tra studiosi e scienziati.
Durante gli scavi, sono stati ritrovati manufatti, tra cui specchi e oggetti lucidi grazie all’uso dell’allume, un prodotto dell’alunite, simile al solfato di alluminio moderno.
L’allume potrebbe spiegare l’accelerata decomposizione nei sarcofagi di Assos.
Usato per vari scopi cosmetici e artigianali, l’allume potrebbe avere anche proprietà corrosive, soprattutto in ambienti chiusi e privi di ossigeno, come i sarcofagi.
Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia (Libro XXXVI, 27), raccontava che i sarcofagi di Assos potevano decomporre un corpo in meno di quaranta giorni, attribuendo il fenomeno alla natura speciale della pietra.
Oggi, alcuni studiosi, come l’archeologo locale Nurettin Arslan, ipotizzano che l’allume, presente insieme ai manufatti, sia uno degli elementi chiave.
Nonostante manchino studi scientifici definitivi, si ipotizza che l’allume, combinato con la pietra calcarea, accelerasse la disidratazione dei corpi.
Il minerale potrebbe aver assorbito i liquidi, facilitando la rapida decomposizione dei tessuti.
La mancanza di ossigeno all’interno dei sarcofagi potrebbe aver creato un ambiente favorevole per questo processo.
I sarcofagi di Assos continuano a intrigare studiosi e archeologi per la loro capacità di decomposizione accelerata. Sebbene la scienza non abbia ancora dato risposte definitive, le teorie moderne legate all’allume offrono una spiegazione affascinante.
La città di Assos, con i suoi reperti archeologici, rappresenta un esempio unico del connubio tra natura e ingegno umano, che ancora oggi stimola la curiosità degli studiosi.