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Lutto nel mondo dell’arte: è morto Giuliano Vangi lo scultore.

Si è spento a Pesaro Giuliano Vangi, rinomato scultore e pittore, figura di spicco nell’arte contemporanea italiana e internazionale. Malato da tempo, Vangi è deceduto nella città marchigiana dove risiedeva da oltre cinquant’anni. Nato nel 1931 a Barberino di Mugello, Firenze, il suo contributo artistico ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico mondiale.
La formazione e la carriera di Vangi hanno radici profonde nell’Istituto d’Arte e nell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1950 al 1959 ha insegnato presso l’Istituto d’Arte di Pesaro.
Nel 1959 ha intrapreso un periodo in Brasile dove si è dedicato all’astrattismo, esplorando materiali come cristalli e metalli quali ferro e acciaio. Il suo ritorno in Italia nel 1962 lo ha visto stabilirsi prima a Varese e poi nuovamente a Pesaro. Membro di varie accademie artistiche, tra cui l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, l’Accademia di San Luca e l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon di Roma.
Le opere di Vangi adornano numerose città italiane e internazionali, tra cui la statua di San Giovanni Battista a Firenze, La Lupa in Piazza Postierla a Siena, e il Crocifisso e il nuovo Presbiterio per la Cattedrale di Padova.
Collaboratore di rinomati architetti come Renzo Piano e Mario Botta, Vangi ha lasciato il segno anche nei Musei Vaticani con la scultura in marmo “Varcare la Soglia” e nella Sala Italia di Palazzo Madama a Roma con una sua opera in legno policromo. In Giappone gli è stato persino dedicato un museo.
Pesaro è stata la città scelta da Vangi come sua dimora, contribuendo attivamente al progetto di candidatura di Pesaro come Capitale della Cultura, del quale è stato uno dei principali sostenitori. In suo onore, la città marchigiana gli dedicherà un museo all’interno del Palazzo Mazzolari Mosca, dove saranno esposte molte delle opere donate dall’artista stesso per creare uno spazio espositivo permanente.
Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa dello scultore, descrivendolo come “un grande maestro” che ha contribuito a rendere più affascinanti alcuni dei luoghi più centrali della città con le sue straordinarie opere d’arte, rigenerandoli e donando loro nuova vita.

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