Avrebbero dovuto conservare i resti di una persona deceduta in un deposito dedicato e invece li avevano sistemati in un magazzino e poi abbandonati, dichiarando il falso e non procedendo alla tumulazione dopo il periodo consentito. Dovranno rispondere di vilipendio di cadavere e falso il titolare e i due dipendenti di una società che gestisce i servizi cimiteriali di San Mauro Torinese. A scoprirlo sono stati i Nas del comando di Torino nell’ambito di un’indagine che ha coinvolto tutto il territorio nazionale.
Secondo gli investigatori, la ditta doveva riesumare una persona deceduta nel 1992, perché superato il tempo massimo di sepoltura a terra, e lasciare i resti per sei mesi in un deposito temporaneo in attesa di eventuali richieste di tumulazioni di familiari o conoscenti, diversamente sarebbero stati sistemati in un ossario comune. Le richieste non sono arrivate, ma i resti, riesumati a fine 2019, erano ancora abbandonati in una cassetta di zinco dopo oltre un anno, lasciati in una sorta di magazzino nel cimitero, quindi non nel deposito adibito come invece avevano dichiarato gli operai. È per questo che i due devono rispondere di falso e di vilipendio, di cui è accusato anche il titolare della società che avrebbe dovuto accertarlo.
fonte: repubblica.it