Una beffa che va ad aggiungersi al dolore per la perdita del proprio caro. Dal 2 novembre i parenti di Teresa Langone non avevano potuto più farle visita in una Rsa del Potentino, né parlarle in videochiamata. L’unico contatto erano le chiamate dagli operatori della struttura che li rassicuravano sempre con le stesse identiche parole: “Sta bene, è a letto, è stabile“.
Le condizioni della donna sono però peggiorate e un giorno è arrivata ai parenti la comunicazione del decesso. Si sono riuniti tutti all’obitorio. Ma anche davanti alla bara non si è fatta attendere la telefonata dell’operatore con quelle stesse parole ripetute per giorni: “Sta bene, è a letto“. Una presa in giro per i parenti. “Ci hanno chiamati dalla Rsa per comunicarci che zia Teresa era deceduta e che era morta nel sonno. Ma il giorno dopo, mentre ci trovavamo nell’obitorio della struttura, arriva una telefonata surreale: un operatore ci diceva che mia nonna stava bene, era stabile e stava a letto. Abbiamo chiesto come potesse essere possibile visto che era morta. A quel punto ha detto poche cose confuse. Era chiaro il suo imbarazzo“.
“Ci siamo scusati e ci scusiamo nuovamente con i congiunti della signora” hanno comunicato dalla direzione della Rsa. “Non ci sono parole per giustificare un comportamento del genere. È stata aperta un’inchiesta interna e ci sarà una sanzione disciplinare“.
fonte: www.today.it