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Borgosatollo. “Viviamo in lutto permanente per quella Sala del Commiato”.

Gli striscioni di protesta appesi ai balconi sono spariti. Ma a distanza di più di due anni la situazione a Borgosatollo rimane irrisolta, frutto soprattutto della mancanza di una normativa che riesca a mediare tra il diritto d’impresa e la libertà di vivere. In via 4 Novembre la “convivenza” con la Sala del Commiato è solo apparentemente tranquilla. Basta infatti poco per scoprire nervi ancora tesi come qualche giorno fa, quando qualcuno ha informato il sindaco ed altri hanno chiamato i carabinieri per un presunto assembramento fuori dalla camera ardente, in contrasto con le regole anti-Covid. “Stiamo vivendo un momento difficile e molto delicato. Ci rendiamo conto che la gente ha il diritto di esprimere il proprio cordoglio ai familiari di un defunto, ma noi siamo costretti a vivere in lutto permanente. Continuiamo a chiederci come sia stato possibile consentire un’attività così impattante in questa zona”.
La situazione è delicata”, ammette il sindaco Giacomo Marniga. “Lo dimostra il fatto che la Sala del Commiato, riaperta solo pochi giorni fa, ha già riacceso una battaglia che dura da due anni. Il ruolo dell’Amministrazione è quello di far rispettare le norme, e non c’erano motivazioni giuridiche per poterci opporre a questa richiesta. Ma il nostro compito è anche quello di cercare di mediare tra l’esigenza imprenditoriale e quella dei cittadini. E dobbiamo prendere atto che le due posizioni sono inconciliabili”.

fonte: bresciaoggi.it

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