“Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in noi e nella nostra buonafede“. Sono le parole di Roberto Giglio Tos, uno dei titolari dell’impresa di onoranze funebri Giglio Tos e Cattai. Giglio Tos, all’epoca 49enne, risultava tra gli indagati, a piede libero, nell’inchiesta della Guardia di Finanza sulle mazzette ai dipendenti degli obitori di Ivrea e Cuorgnè. Il reato ipotizzato era di corruzione, a lui contestato in un solo episodio, ma che in seguito gli valse la condanna a 8 mesi nel processo di primo grado.