Quella che vi accingete a leggere è la storia di Michael, un 15enne di Cambridge che per sei lunghi anni ha combattuto contro una terribile malattia. Lo scorso 22 maggio Michael si è arreso alla patologia che lo ha lentamente logorato fino ad avere il sopravvento, dopo che la sua famiglia ha disperatamente tentato ogni possibile cura o terapia attualmente esistente.
Nonostante ciò, il giovane britannico ha trovato nei videogiochi e nel calore di una delle community più solidali ed empatiche che esistano la forza e la gioia di andare avanti e divertirsi fino al momento di esalare il suo ultimo respiro.
Michael, infatti, era un grande appassionato di trattori, camion, carri armati, astronavi e videogiochi che aveva trovato in Elite Dangerous, simulatore spaziale sviluppato da Frontier Developments, l’alleato ideale per affrontare la sua malattia.
Grazie a Elite Dangerous, Michael poteva esplorare la Via Lattea in compagnia della sua inseparabile astronave in cerca di nuove avventure senza muoversi dalla sua stanza nell’ospedale di Addenbrooke, Cambridge. Grazie al videogioco, Michael poteva fuggire dalle sofferenze del mondo reale rifugiandosi in quello virtuale, esplorando lo spazio in tutta la sua quiete.
Due settimane prima della sua morte, però, le condizioni di Michael hanno cominciato a peggiorare visibilmente, con il giovane che era costretto a giocare socchiudendo gli occhi a causa del rigonfiamento che aveva deformato il suo viso. Ed è stato in questo momento che, spinto dalla sofferenza e dallo sconforto, lo zio di Michael Mathew James Westhorpe ha pubblicato un tweet per condividere la condizione di suo nipote.
fonte: tgcom24.mediaset.it