Colpo di scena in tribunale a Imperia nel corso del processo per il caso delle cosiddette “autopsie fantasma” che vede sul banco degli imputati, con l’accusa di falso in atto pubblico, alcuni medici, un addetto alla camera mortuaria e la legale rappresentante di una impresa di onoranze funebri. Il dott. Giuseppe Garo ha reso dichiarazioni spontanee e ha depositato una memoria difensiva, ammettendo le proprie responsabilità, ma addebitando la colpa a Simona Del Vecchio, direttore della medicina legale all’epoca dei fatti. “Non sono un medico legale: i certificati necroscopici li ho compilati per imposizione e sotto minaccia di sanzioni disciplinari e del trasferimento da parte dell’allora dirigente della struttura complessa di medicina legale”. Dichiarazioni molto simili a quelle che lo stesso Garo aveva pronunciato quando venne sentito nel corso del processo che vedeva sul banco degli imputati proprio la Del Vecchio, poi condannata a 6 anni e 6 mesi di carcere. Secondo l’accusa sarebbero stati emessi certificati di morte che attestavano l’esame della salma laddove, invece, nel momento del rilascio del certificato, il medico legale si trovava in altro luogo. I certificati contestati dagli inquirenti sono oltre 130.