Era scomparso quindici anni fa e la sua storia aveva raggelato la città. Mentre già versava in condizioni critiche, era morto per le ustioni riportate durante un incendio scoppiato improvvisamente nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Ravenna. E lo sconcerto è stato grande quando sui gruppi facebook della città si riportava che l’urna cineraria recante sulla targhetta dorata il nome di Omero Rinaldini era stata ritrovata vicino all’entrata nord del parco Teodorico, buttata a fianco di alcuni rifiuti in una mini-discarica abusiva in mezzo all’erba. La polizia municipale è intervenuta sul posto. Sulla targhetta, oltre al nome impresso, anche le date di nascita e di morte che lasciano pochi dubbi sull’identità dei resti che l’urna dovrebbe contenere. Si tratta del paziente che, giunto il 27 maggio del 2003 in coma nel reparto di rianimazione, fu investito da una violenta fiammata fuoriuscita da una bombola di ossigeno che lo portò a spirare il giorno dopo. Il contenitore che potrebbe ancora raccoglierne le ceneri è stato ora affidato ad Azimut, mentre la forza di polizia ora avvierà le indagini che dovranno appurare come un oggetto così particolare possa essere finito in una collocazione tanto inidonea. Tra gli aspetti in corso di approfondimento sono la attuale titolarità dell’urna, e se questa possa essere stata oggetto di un furto o di una appropriazione indebita.