Costa pochissimo, è dalle 10 alle 20 volte più potente dell’eroina e si acquista principalmente online: è l’Ocfentanil, il simil-oppiaceo responsabile del primo caso in Italia di overdose da “eroina sintetica”. Il decesso risale a 18 mesi fa, ma solo la scorsa settimana l’Istituto superiore della sanità ha rivelato la natura di quella sostanza che aveva lasciato senza vita un uomo di 39 anni nell’aprile del 2017 a Milano. Ripercorrendo quella vicenda, il presidente della cooperativa Lotta contro l’emarginazione Riccardo De Facci, vice del Cnca, spiega che all’epoca l’Iss “non aveva i reagenti per identificare” l’Ocfentanil e per questo sono stati necessari mesi prima di poter ottenere i primi risultati. Pur rappresentando “una tendenza e non un allarme”, specifica De Facci, è necessario tenere però alta l’attenzione, soprattutto tenendo conto dei numeri allarmanti che arrivano dagli Stati Uniti, dove si contano 40 mila persone all’anno decedute per overdose da oppioidi sintetici.
“Per ora si tratta del primo accertato in Italia – allerta De Facci – ma dal dato che abbiamo stiamo parlando di almeno altri 3, 4, 5 casi – di cui uno a Bologna un anno fa –” di overdose da eroina sintetica. di cui non si trovò la sostanza L’incertezza è dovuta al fatto che l’Ocfentanil, classificato tra le Nuove sostanze psicotiche (Nsp), è stato riconosciuto come droga solo ora che il reagente specifico per le analisi è stato individuato. “L’Europa sta monitorando 600 Nsp e l’Italia ne ha tabellate una sessantina l’anno scorso – spiega De Facci – ma nel frattempo per ogni droga che viene fatta uscire dal mercato della legalità, ce n’è già un’altra a sostituirla”.