Un breve corteo e poi la benedizione al cimitero di Aci Sant’Antonio domani alle 16. Esequie vietate per il boss santapaoliano Sebastiano Sciuto, meglio conosciuto come Nuccio Coscia, morto ieri all’età di 59 anni in casa. Un divieto stabilito con preciso provvedimento del questore di Catania, appunto per evitare qualsiasi forma si assoggettamento e riverenza legata al profilo criminale del defunto. Della scomparsa del boss ne ha dato notizia il sito d’informazione L’Urlo, con la pubblicazione del necrologio. Sciuto ha lasciato il carcere da qualche giorno proprio per l’aggravarsi della malattia che rendeva incompatibile la detenzione penitenziaria.
Nuccio Coscia ha trascorso tutta la vita in carcere. È stato arrestato nel 1993, ad appena 34 anni, dai carabinieri poco prima del maxi blitz Orsa Maggiore che ha mandato alla sbarra l’intero gotha della cosca Santapaola-Ercolano. La sua ascesa criminale è iniziata fin da quando era giovanissimo. La sua conoscenza diretta con Iano Ercolano, incontrato dietro le sbarre, gli permette tra gli anni Ottanta e Novanta di diventare il reggente indiscusso di Acireale e di tutta la costa ionica. Un’autonomia operativa all’interno della famiglia catanese di Cosa nostra che era riservata solo ai personaggi con uno spiccato carisma criminale. Dopo il suo arresto infatti Acireale dipenderà direttamente dai “catanesi”.