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Un nome e una tomba per la migrante “dimenticata”.

Il corpo di «Marittima», la ragazza migrante di origini africane giunta senza vita al porto di Salerno nello sbarco del 5 ottobre 2016, sulla nave norvegese Siem Pilot,custodito da allora nella cella frigorifera dell’obitorio dell’ospedale Ruggi, è stato sepolto nel cimitero di Brignano, grazie alla disponibilità del Comune capoluogo che ha messo a disposizione il terreno. Lo annuncia ieri don Marco Russo, il direttore diocesano della Caritas, che negli scorsi mesi si era battuto, anche con un’intervista concessa al nostro giornale lo scorso 23 giugno, perché fosse garantito questo gesto di pietà ad una giovane vittima prima della miseria, che l’ha costretta alla fuga, e poi della burocrazia italiana, un “gorgo” da cui si è stati capaci di uscire solo dopo ventidue mesi. Una vicenda paradossale e dolorosa, un segno della indifferenza che talora coinvolge anche le istituzioni.

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