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Vermicino. Il campo che inghiottì Alfredino oggi è diventato una discarica.

14. Via Sant’Ireneo. Cartello provvisorio”. L’erba secca scricchiola sotto la suola delle scarpe, e improvvisamente sembra erba ingannevole, un cumulo di fieno che potrebbe cedere da un momento all’altro e far sprofondare nel terreno. Rare auto transitano accanto al recinto in velocità, a sinistra un cascinale diroccato sotto un cielo di nuvole brillanti e cielo già estivo. Era un giorno così quando Alfredino correva in questo stesso campo. Correva e scivolò nel pozzo. Il 10 di giugno, trentasette anni fa. Non c’è lapide e non c’è ricordo. Una recinzione di ferro sorretta da assi di legno incrociate, abbattuta in un punto. Una pantofola. Cartoni buttati del latte, sacchi di pasta. Lattine di birra schiacciate. Una piccola discarica da ciglio della strada, una delle tante della campagna romana, qui dove andò in scena la più lunga diretta della storia della televisione italiana.

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