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Il mistero del teologo di Milano morto in una pensione di Granada.

Tutto quello che resta di lui è contenuto in una vecchia valigia verde: un album di fotografie, un piccolo candelabro ebraico, un orologio, la tessera sanitaria italiana e una fotocopia di quella spagnola, una carta di credito del Banco Popular, e poi un libretto accademico e la tesi in teologia. Dal 17 luglio 2017 è tutto sotto la custodia della magistratura spagnola, assieme al conto corrente con un saldo di 33.860 euro e 22 centesimi, in attesa che si faccia vivo un eventuale erede. Perché da quello stesso giorno il corpo di Edgardo Priori, “el profesor de Milàn” giace in attesa di sepoltura su un tavolo dell’obitorio di Granada, in Andalusia. Da allora nessuno lo ha cercato, né le autorità iberiche e italiane sono riuscite a rintracciare alcun parente.

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