Per avere la prova che presso l’obitorio reatino un dipendente intascasse mazzette dai parenti dei defunti al fine di agevolare e velocizzare le certificazioni necessarie al rilascio delle salme, si fece riprendere con un telefonino mentre gli cedeva 50 euro finendo però anche lui sotto processo per induzione indebita. Chiude con una condanna e un’assoluzione il primo grado di giudizio della vicenda che vide nel mirino delle indagini l’obitorio dell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti.