Mercoledì 28 marzo i cinque addetti alle celle mortuarie dell’ospedale veronese di Borgo Roma accusati di concussione e abuso saranno davanti al gup Giuliana Franciosi per la valutazione di patteggiamenti o riti alternativi di giudizio. Uno dei cinque cellisti avrebbe già chiesto un accordo al pubblico ministero che prevedrebbe una pena detentiva inferiore ai tre anni e un risarcimento. Sarà il giudice poi a decidere. La vicenda è quella venuta alla luce lo scorso mese di settembre, quando furono arrestati quattro operatori delle celle mortuarie del policlinico di Verona. E circa una settimana dopo anche il quinto accusato fu tratto in arresto. L’indagine a loro carico era scaturita da alcune segnalazioni da parte di Agec e di un’impresa privata. I cinque avrebbero ripetutamente chiesto alle imprese di pompe funebri degli extra in denaro per svolgere bene il loro lavoro. I cellisti avevano il compito di consegnare le salme alle imprese funebri, ma quelle che non pagavano la mazzetta avrebbero ricevuto i defunti in condizioni impresentabili.