Annuncia il suicidio in chat e finisce in manette per l’arma con cui avrebbe dovuto togliersi la vita. È la parabola di un 58enne, vittima forse di un malinteso o di una amica troppo premurosa, che pensava di salvarlo (e forse l’ha fatto), ma ha finito per metterlo nei guai. Processato per direttissima, l’uomo è stato condannato a 4 mesi di carcere. Il revolver che aveva in casa, ben custodito, non era denunciato.