Non è stato omicidio volontario, ma aiuto al suicidio: la pena è di 4 anni di carcere. È la condanna decisa dalla Corte d’Assise di Milano, che ha riqualificato il reato contestato a Silvia Pasotto, dottoressa 62enne che ingerì insieme con la madre un cocktail di farmaci. La madre 82enne Natalina Carneli, come è emerso dal processo, aveva espresso la volontà di morire assieme alla figlia.