Si introducevano di notte nell’obitorio per farsi fotografare insieme alle salme in attesa del funerale e poi scambiarsele su WhatsApp. Un esposto anonimo indirizzato alla procura di Trani ha denunciato alcuni dipendenti di un istituto di vigilanza metronotte di Ruvo di Puglia per essersi inviati immagini a sfondo “macabro” su una chat. Nel gruppo di WhatsApp erano presenti anche i vertici dell’azienda, che non avrebbero in alcun modo, secondo l’accusa, mostrato di disapprovare “tali gesti o adottato provvedimenti mirati a punire o impedire il ripetersi di tali azioni ripugnanti“. Le foto delle salme, anzi, suscitavano “commenti di ilarità” e il “macabro divertimento dei partecipanti“. Secondo la denuncia, gli accessi senza permesso risalirebbero all’agosto e al gennaio scorso. Nell’esposto si legge inoltre che le attività di controllo dell’obitorio non sono tra le mansioni delle guardie giurate, dunque gli ingressi “avvenivano sicuramente in maniera abusiva“. Intanto la procura ha aperto un’inchiesta.
fonte: www.unionesarda.it