A cinque medici, e a un’impiegata dell’Asl, viene contestato di avere certificato la morte di decine di persone senza avere nemmeno visto i cadaveri: spesso bastava una telefonata, qualche volta neppure quella, perché le salme venissero portate in camera mortuaria. Dove, ad attenderle per ricomporle nei feretri, consapevoli del mancato accertamento, ci sarebbero stati due addetti e un loro collega ormai in pensione. Il tutto con la complicità, almeno in un caso, della titolare di un’agenzia di pompe funebri.
Sanremo. Certificati falsi alla Asl: i pm chiedono il processo per dieci persone.
5 Marzo 2017, 04:09
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