Chiusa l’inchiesta sul presunto racket delle pompe funebri. Il sostituto procuratore del tribunale di Cagliari, Giangiacomo Pilia, sta notificando in queste ore gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari ai 136 titolari di agenzie mortuarie e ai sanitari di importanti ospedali cagliaritani. Secondo l’ipotesi accusatoria, negli obitori del Brotzu, Santissima Trinità, San Giovanni di Dio e al Marino vigeva un vero e proprio tariffario: un accordo tra sanitari e agenzie per la segnalazione dei decessi, così che si potessero assicurare i servizi funebri. A maggio, quando erano scattati i provvedimenti cautelari, erano finiti nel registro degli indagati in 168, mentre per venti erano scattati gli arresti domiciliari. Completata l’inchiesta, il magistrato ha ridotto il numero degli inquisiti per i quali si appresta ora a chiedere il rinvio a giudizio.