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Trieste. Le falle della sorveglianza dove “riposano” i defunti.

Le voci provengono da poco più in là, dalle sale dove si espongono le bare prima della cerimonia del sacerdote. Parenti e familiari che arrivano alla spicciolata, di continuo, per dare l’ultimo saluto ai propri cari. Ma nessuno sa cos’è l’obitorio di via Costalunga. Nessuno sa che i sotterranei in cui sono conservati i cadaveri in fila, o nelle celle frigorifere, sono pericolosamente accessibili a tutti. Non occorre travestirsi da becchini per entrare. Può andare chiunque.

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