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L’ultimo saluto ad Adamo Dionisi, il “boss” di Suburra: un addio tra cinema e tifo.

Roma ha detto addio ad Adamo Dionisi, scomparso a 59 anni a seguito di una malattia che lo aveva tenuto lontano dal set negli ultimi tempi.
I funerali si sono svolti oggi, 22 ottobre 2024, nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Maria in Trastevere, dove centinaia di persone si sono radunate per rendere omaggio all’attore che ha lasciato il segno nel cinema italiano, noto soprattutto per il suo ruolo di Manfredi Anacleti, il temibile boss di “Suburra”.
Tra i presenti, molti volti noti del grande schermo, tra cui Sergio e Pietro Castellitto, Valerio Mastandrea, Alessandro Borghi, Francesco Montanari, Mirko Frezza, Tullio Sorrentino, Vinicio Marchioni e Massimiliano Smeriglio, neo assessore alla Cultura del Campidoglio.
Ma non solo il mondo del cinema: Adamo Dionisi, ex capotifoso degli Irriducibili della Lazio, ha ricevuto un ultimo saluto anche da parte della tifoseria, che ha accompagnato l’uscita del feretro con cori da stadio e canti della Curva Nord. Un omaggio commovente che ha fuso insieme la passione per il calcio e la carriera artistica dell’attore.
La storia di Adamo Dionisi non è quella di un percorso convenzionale. Prima di approdare al cinema, Dionisi ha vissuto un’esistenza turbolenta: nel 2001 venne arrestato per droga e fu durante la sua permanenza nel carcere di Rebibbia che scoprì la passione per la recitazione.
Questa svolta inaspettata lo portò a debuttare nel 2008 nel film “Chi nasce tondo…” di Alessandro Valori, segnando l’inizio di una carriera che avrebbe raggiunto il suo apice con “Suburra”, sia nel film diretto da Stefano Sollima che nella serie Netflix.
Dionisi ha lavorato con alcuni dei registi più importanti del panorama italiano: da Abel Ferrara in “Pasolini” (2014) a Matteo Garrone in “Dogman”, senza dimenticare ruoli in “Brutti e Cattivi” di Cosimo Gomez, “Morrison” di Federico Zampaglione, e più recentemente in “Enea” di Pietro Castellitto e “Martedì e Venerdì” di Fabrizio Moro e Alessandro De Leonardis.
La sua presenza magnetica e la capacità di interpretare personaggi duri e complessi lo hanno reso un’icona del cinema italiano degli ultimi anni.
La cerimonia funebre, iniziata nella tarda mattinata, ha visto una partecipazione massiccia, testimoniando l’affetto che colleghi, amici e fan nutrivano per Dionisi. Barbara Morris, presentatrice televisiva, ha dedicato parole sentite alla figura di Adamo, definendolo un attore che sapeva emozionare con la sua intensità.
All’uscita del feretro dalla basilica, il silenzio è stato rotto dai cori da stadio intonati dai tifosi della Lazio, un tributo che ha unito il mondo del calcio e del cinema in un momento di forte commozione.
Un ultimo saluto a un uomo che ha saputo trasformare le sue difficoltà personali in un’arte capace di parlare a milioni di spettatori.
Con la sua scomparsa, il cinema italiano perde una figura unica, capace di portare sullo schermo il realismo crudo dei personaggi che interpretava, lasciando un’eredità di talento e passione che continuerà a vivere nelle opere a cui ha contribuito. Buon viaggio, Adamo.

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