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Milano. I funerali di Carla Fracci.

L’applauso commosso della folla fuori dalla chiesa di San Marco. Le parole del parroco durante l’omelia. Il dolore dei parenti. Le parole commosse degli amici. Ma soprattutto l’affetto di Milano, la “sua Milano”, per la grandissima ballerina. È ciò che rimarrà più impresso per i funerali di Carla Fracci. Da lei arriva “l’invito a ingentilire gli animi nostri, a non cedere alla superficialità e a perseverare nel coraggio dell’autenticità: le siamo riconoscenti“. Lo ha detto don Gianni Zappa, parroco della chiesa, durante l’omelia. “La immaginiamo vestita di bianco camminare con il suo passo leggero e la accompagniamo fino alle soglie del mistero fino a quel crinale che deve oltrepassare da sola e di là il Signore che la attende con le braccia aperte“. Quindi don Zappa ha ricordato le tante qualità della ballerina, chiamata “Carlina” dagli amici, tra cui “grazia, leggerezza, passione e coraggio che ha dimostrato fino alla fine“, le qualità. Il parroco ha inoltre osservato come “la danza sui palcoscenici sia stata la punta espressiva della sua danza interiore. Il suo percorso è stato arduo e coraggioso, frutto di una grande passione, rigore e disciplina interiore, ma anche espressione di un rapporto mantenuto sempre vivo con le realtà essenziali della vita“.

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