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Roma. I funerali di Gigi Proietti: lacrime e ricordi degli amici.

L’ultimo saluto a Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre scorso nel giorno del suo ottantesimo compleanno, è stato al “suo” Globe Theatre. I funerali, iniziati con un corteo alle 10 di mattina, sono terminati con le esequie nella chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. Una commemorazione aperta a pochi, circa 60 persone, per via delle restrizioni a causa del Covid, che hanno fatto sentire tutto il proprio affetto alle figlie Carlotta e Susanna e alla compagna di una vita Sagitta Alter.
Dalla clinica dove il suo cuore si è fermato, il corteo funebre, seguito in diretta anche su Rai1, è arrivato in cima al Campidoglio. Poi il feretro, ricoperto di rose rosse, ha attraversato il centro, via del Corso, Piazza Barberini, via Veneto, in mezzo alla gente per lui ferma sui marciapiedi, ai tassisti con gli sportelli aperti e agli applausi dalle finestre. Al Globe Theatre di Villa Borghese, che Proietti ha creato e guidato per 17 anni e che da domani porterà il suo nome, un lungo applauso accompagna la sua ultima entrata. In collegamento anche la sindaca Virginia Raggi, risultata positiva al Covid, “Ci mancherai” dice. “Quando finirà la pandemia organizzeremo qualcosa di più grande”.
Grazie, grazie perché sei stato un costante punto di riferimento, perché hai elevato questo mestiere. Perché mentre tutti parlavano di cultura, tu la facevi. Per averci fatto ridere fino alle lacrime”. Questo l’omaggio di Edoardo Leo. Tutti molto commossi, uno dopo l’altro, sono saliti sul palco per l’ultimo omaggio.
È difficile trovare la forza per salutare te, che mi hai aperto la porta dei sogni, che sei stato il mio mentore per eccellenza, che in tutti noi allievi hai ispirato desiderio di emulazione, ma allo stesso tempo ci hai insegnato a essere noi stessi”, ha detto Enrico Brignano. “Eri, sei, un gigante, con te ci siamo dovuti confrontare, ma sei stato anche un riparo…Ti sei lasciato dietro uno scintillio di cui resta un timido bagliore su tutti noi”.
Tu non morirai mai”, ha esordito Marisa Laurito, “perché nessuno ti dimenticherà.  Siamo noi che siamo stati privati della tua ironia, della tua intelligenza, del tuo senso sociale, della tua cultura, della tua bellezza, della tua maturità”.
Piange Paola Cortellesi. “Un privilegio l’ho avuto, quello di passare del tempo insieme e godere dei suoi racconti e della sua genialità. Ridere a crepapelle, senza ritegno, con un maestro”. E rivolgendosi alla moglie e alle figlie dell’attore, ha concluso: “Per noi è stato un faro, ci ha mostrato l’arte, il sogno, la strada da percorrere. Oggi, a proteggervi e a camminare dietro di voi, c’è un esercito di noi altri, armato di riconoscenza e che non lo dimenticherà mai”.
E poi Pino Quartullo, Valentina Marziali, Walter Veltroni, che ricorda l’impegno culturale e politico di Gigi Proietti.
A mezzogiorno il feretro è arrivato alla Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo. In chiesa sono entrati Fiorello, Bruno Conti, Guzzanti, Maurizio Mattioli, Enrico Vanzina. “Me viè da piagne… Ma che sarà… Ciao Gigi, esempio di romanità”. Questo il lungo striscione affisso dai romani a Piazza del Popolo. Accanto, anche una bandiera della Roma, squadra di cui Gigi Proietti era tifoso.

fonte: huffingtonpost.it

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