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Torino. “La Porta Nuova”, si inaugura la mostra ospitata al teatro Paesana fino al 16 novembre.

«Varcare una soglia come simbolo di un viaggio nuovo. Dove la porta rappresenta la separazione o la comunicazione tra i due ambiti e non delimita solamente lo spazio fisico interno ed esterno ma anche il passaggio tra due livelli: il noto e l’ignoto, il sacro e il profano, la vita e la morte».
Così Ermanno Tedeschi, curatore attivo in ambito internazionale, annuncia la mostra “La porta nuova”, che verrà inaugurata il 16 ottobre alle 18:30 al Teatro Paesana in via Bligny 2 a Torino (ingresso libero; aperto fino al 16 novembre dal martedì al sabato ore 11:00 – 19:30, oppure su appuntamento tel. 347-0016755, email [email protected]). La rassegna, nel quadro di Contemporary Art Torino+Piemonte 2019, inaugura il programma “Giubileo per l’arte”, con cui l’impresa funebre tra i leader in Italia conferma il suo ruolo di primo piano sulla scena culturale torinese.
Al Teatro Paesana saranno presenti con un’opera a testa artisti ben noti sulla scena internazionale: tra essi Sam Havadtoy, Tobia Ravà, Riccardo Cordero, Carla Chiusano, Francesca Duscià, Franco Di Pede, Ugo Nespolo, Camilla Ancilotto, Paola Di Salvo, Samuele Mollo, Giovanni Albanese, Edoardo Schapira, Enzo Isaia, Barbara Nejrotti, Paolo Amico, Giuseppe Labianca, Jessica Carroll, Gianni Turin, Delta N. A., Giorgio Di Palma, Howard Fox, Avivit Segal, Lello Esposito, Roberto Tomasi, Gabriele Turola, Giorgio Avidgor, Adi Kichelmacher, Federico Caputo, Carlo Galfione, Edgardo Giorgi.
«Tra loro ci sono pittori, scultori, fotografi – prosegue Tedeschi – Molti sono infatti gli strumenti artistici utilizzati per affrontare questo tema in chiave sempre rispettosa e seria, ma a volte anche ironica e suggestiva alla ricerca di sdrammatizzare un evento che spesso non si vuole affrontare pur essendo un aspetto indiscutibile della vita col suo continuo varcare soglie attraverso il passaggio da una fase all’altra: dalla nascita alla morte attraverso la pubertà, il matrimonio, la maternità e paternità, lo studio, il lavoro».
A breve sarà ancora più evidente sia con l’inaugurazione della Casa Funeraria Giubileo, a lato della sede centrale di Corso Bramante 56 a Torino.
Si articola in dieci sale, il cui scopo è un ritorno ad una dimensione intima con i propri cari: gli spazi interni sono caratterizzati da interventi artistici che sottolineano la loro funzione rituale.
Il progetto è stato concepito e realizzato da Carlo Galfione, artista scelto da Tedeschi per la sua poetica che spesso affronta il tema del passaggio e della memoria: «Ogni ambiente caratterizzato dall’immagine di fiori o alberi da sempre utilizzati, nelle varie culture, come simboli del saluto e del passaggio terreno. Un passaggio che non è destinato a svanire ma, come simboleggiano vari massi disposti in punti nodali della struttura, è destinato a rimanere scolpito nella memoria».
A dare continuità al progetto “Giubileo per l’arte” è la mostra già programmata per il 2020: il tema sarà quello del “Viaggio”.
«Vogliamo dare al nostro lavoro una lettura che vada oltre alla professionalità che da sempre ci contraddistingue – spiegano da Giubileo – L’arte, che per sua natura da sempre si confronta con il trascendente, ci è sembrata una scelta obbligata».
L’attenzione per l’arte e la cultura, peraltro, già in passato ha caratterizzato le attività di Giubileo.
Tra l’altro ha sponsorizzato il ciclo d’incontri “Torino Spiritualità” e il 35° Festival organistico internazionale di Santa Rita, ha contribuito alla produzione del film “Ti ho cercata in tutti i necrologi”, con Giancarlo Giannini e F. Murray Abraham.
A ciò si aggiungono il sito internet www.giubileo.com in continuo aggiornamento, con la sezione delle news di ambito funerario e la “Biblioteca di Giubileo” con oltre 200 articoli su varie tematiche culturali legate alla morte.

fonte: torinooggi.it

 

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