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Brescia. L’ultimo saluto a Manuela Bailo: ai funerali le colleghe in rosso contro i femminicidi.

Brescia e i bresciani si stringono attorno a Manuela Bailo,la 35enne uccisa a fine luglio dall’uomo di cui si era innamorata. Chiusa la camera ardente all’obitorio dell’ospedale Civile della città, un lungo corteo poco prima delle 16 è partito alla volta della parrocchia di Santa Maria Immacolata a Nave, il paese dove era nata la vittima, dove è stato indetto il lutto cittadino. Una grande folla si è unita ai genitori, ai fratelli e agli amici di Manuela.
“La cattiveria del mondo che ti ha travolto è svanita nel momento in cui hai incontrato il Signore”, ha detto nel corso dell’omelia il sacerdote che ha celebrato le esequie. “La cattiveria umana conduce alla morte”. Presente al funerale anche il segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo, in rappresentanza del sindacato dove lavorava Manuela Bailo e di cui era funzionario anche Fabrizio Pasini, espulso dopo l’arresto. Le colleghe e amiche della vittima hanno indossato un simbolo rosso, contro i femminicidi. “È un dolore immenso che ci colpisce profondamente”, ha dichiarato il responsabile bresciano della Uil. “Da anni anche lei era impegnata contro la violenza, un fenomeno che ha raggiunto proporzioni devastanti.
La violenza contro le donne è una delle peggiori violazioni dei diritti umani”. Il segretario si è poi rivolto ai genitori di Manuela: “Non siete soli, la vostra battaglia per la giustizia sarà anche la nostra battaglia”. “Spero che chi ha ucciso mia figlia paghi con il massimo della pena”, aveva detto poche ore prima del funerale Elvio Bailo, il padre di Manuela.

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