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Treviso si ferma per l’addio a Carlo Benetton.

La famiglia in prima fila: i fratelli Luciano Giuliana e Gilberto, i figli, le compagne di una vita. E dietro il mondo dell’impresa e dello sport a Treviso, in Veneto, in Italia e nel mondo. Un gremito Duomo ha detto addio a Carlo Benetton, morto lunedì a 74 anni, il più giovane fra i fratelli che hanno cambiato la storia della maglieria, ora alla guida di un impero economico e finanziario con radici salde nella Marca e allargato a tutti i continenti. In molti sono giunti per l’ultimo saluto. La bara, con una foto di Carlo fra le montagne, è stata sorretta dai giocatori del Benetton Rugby. Tutti gli stabilimenti, gli uffici, i negozi monomarca e le sedi culturali Benetton sono rimasti chiusi in segno di lutto durante il funerale. L’omelia ha raccontato il Carlo padre, nonno e imprenditore, amante della montagna e della sua Argentina, dove seguiva la fornitura di materia prima per il gruppo. “Sapeva cogliere il bello di ogni cosa. Accompagnerà tutti noi, ma in modo nuovo. Ora è con Stefano, il figlio mancato prematuramente negli anni Ottanta”. Commoventi le lettere dei nove nipotini: “sei stato il nonno migliore del mondo, sempre col sorriso, non ci hai fatto mai guardare indietro, ma sempre avanti”.

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