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Il viaggio con il morto di “Easy”.

Sezione Cineasti del presente, concorso, titolo italiano, si fa per dire, “Easy”, regista esordiente, Andrea Magnani, attori poco noti a parte Libero Di Rienzo e Barbara Bouchet, che non essendoci Tarantino non fa scattare entusiasmi. Quindi tocca vederlo, come si dice ai festival, per dovere e per spirito di bandiera, perché dopo troppi francesi, tanti tedeschi e diversi svizzeri, fa anche comodo un film (in) italiano. E si viene folgorati da una piccola grande scoperta. Perché “Easy” parte un po’ pigramente come fosse una commedia italiana di quelle già viste, con mamma chioccia Barbara Bouchet che non ha ancora imparato la lingua, con Libero De Rienzo che interpreta Filo, un filibustiere che specula malamente e senza risultati sull’edilizia. Poi arriva Isidoro, detto “Easy”, un corpaccione sovrappeso, presumibilmente depresso, ex pilota da competizione ormai dimenticato dalla vita. Filo lo intorta affidandogli un compito bislacco, riportare in Ukraina sul carro funebre il corpo di un operaio morto in cantiere perché le norme di sicurezza non sono state rispettate.

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