La bicicletta rossa, da cui tutto è iniziato, pende dall’ingresso laterale della Spalding University, in un via appartata, stranamente silenziosa. La rubarono, sessantadue anni fa, a un ragazzino dodicenne che, quando lo scoprì, voleva semplicemente spaccare la faccia al ladro e che, invece, un poliziotto, Joe Martin, convinse a trasformare le lacrime di rabbia in sudore, in ferocia controllata. Basterebbe quell’oggetto rosso, da solo, così brillante, per ricordare per sempre Muhammad Alì che cominciò a tirare pugni in uno scantinato di questo edificio. Ma ora Louisville è piena di fiori, di palloncini, di scritte, di cappellini e magliette con le immagini del campione vendute a 15 dollari, di altarini, di guantoni, di scarpette bianche, di nastri, di gonfaloni e, naturalmente di telefonini e telecamere.
Muhammad Alì. I funerali a Louisville: guantoni, fiori e una bici rossa.
11 Giugno 2016, 05:26
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