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Guardare la morte con occhi di bambino. “Ciao, Caterina”: un libro per capire.

Una giornata di sole come tutte le altre, con il caffè, la colazione al bar, la strada a piedi mano nella mano per andare a scuola. Una giornata che cambia all’improvviso, con la morte inattesa di un genitore. Anche ai giovanissimi può capitare di subire un lutto. Dopo, tutto cambia. “Ma è importante riuscire a spiegare, accompagnare il bambino nel suo percorso, senza negare la morte, ma chiamandola con il suo nome“. Lo spiega all’AdnKronos Salute Tiziana Iaquinta, ricercatrice di pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, autrice di “Ciao, Caterina. Lettera sulla soglia” (Pellegrini), un romanzo testimonianza che si pone come “saluto di un giovane papà” che scompare all’improvviso alla figlia giovanissima.

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