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27 febbraio 1921. Assassinato Spartaco Lavagnini.

Spartaco Lavagnini, militante socialista, viene ucciso a Firenze da una squadriglia fascista. Lavagnini, ferroviere, è un precursore della “svolta” comunista; quando i suoi assassini irrompono nel suo ufficio in via Taddea, sta lavorando al nuovo numero di “L’azione comunista”, il settimanale che ha fondato.
A pochi giorni dalla sua uccisione, Antonio Gramsci lo ricorda così: “Spartaco Lavagnini, caduto come un capo, al suo posto di lavoro, ha forse giovato di più all’idea in cui credeva, ha forse insegnato maggiori cose al popolo con la sua morte, di quanto nessuno possa mai insegnare con la parola“.

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