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14 gennaio 1957. Muore Humphrey Bogart, il duro più affascinante di Hollywood.

Icona della Hollywood degli anni ’50, inizia la sua carriera recitando in numerose produzioni teatrali, ma si afferma nel ruolo di gangster, che gli rimarrà addosso a lungo, nel film “La foresta pietrificata”, del 1936. Ma è dall’incontro con il regista John Houston sul set di “Una pallottola per Roy” che prende forma il personaggio con cui Bogart finirà per essere identificato: un uomo in lotta per la sopravvivenza nella società contemporanea, spesso ai limiti della legge, ma incapace di mentire, un eroe moderno dallo sguardo carismatico, ma sofferente. Grande successo ottiene con “Il mistero del falco” e “Casablanca”, e, dopo diverse candidature, nel 1952 riceve l’Oscar come miglior attore per l’interpretazione ne “La regina d’Africa”. Bogart fa parlare di sé anche per la sua storia d’amore con la giovanissima Lauren Bacall, per la passione per il mare e per l’alcool. Poco tempo dopo la brillante interpretazione ne “L’ammutinamento del Caine”, si ammala gravemente.

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