È morto a Mosca, la città dove viveva da oltre mezzo secolo, pochi giorni dopo John Le Carrè. Come se un filo esistenziale legasse lo scrittore che meglio di tutti ha raccontato il mondo delle spie nella Guerra Fredda e la talpa che insieme ad altre lo ispirò. Aveva 98 anni George Blake, l’agente segreto britannico che per nove anni ingannò l’MI6 facendo il doppio gioco con l’Unione Sovietica e portando all’arresto di almeno 42 informatori dell’Est che lavoravano per i servizi occidentali.
La sua scomparsa è stata annunciata dall’SVR, l’intelligence esterna della Federazione russa erede del Kgb, che lo definisce “un agente leggendario” e ricorda “il sincero amore di Blake per il nostro Paese”. Anche Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze, salutando Blake come un “brillante professionista” e uomo di “coraggio rimarchevole”, che ha dato “un contributo inestimabile ad assicurare la parità strategica e preservare la pace”.