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È morto Marco Diana, militare in lotta contro lo Stato per l’uranio impoverito.

È morto a Cagliari Marco Diana, ex maresciallo dell’esercito, protagonista della lotta contro l’utilizzo dell’uranio impoverito nelle missioni militari all’estero. Originario del Sulcis, aveva cinquanta anni e da più di venti conviveva con un tumore al sistema linfatico. Lo aveva contratto dopo l’esperienza in Somalia nel 1993, dove vestiva la divisa del corpo scelto Granatieri di Sardegna a cui era seguita quella nei Balcani, in Kossovo, fino al 1998. Il suo volto, la sua voce e l’estenuante impegno nella controversia contro lo Stato e le istituzioni accusate di esporre i militari italiani a sostanze cancerogene sono state di stimolo per decine di altri malati arruolati. Con le sue battaglie legali e proteste, dai cartelloni agli appelli social degli ultimi anni, ha contribuito a sollevare altri casi come il suo e a infrangere l’omertà sulle malattie da missione. Il suo spirito è riassunto in una frase: “Non è una lotta personale, ma è quella di tutti i servitori dello Stato che si sono ammalati nell’assolvere il loro dovere“.

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