Grazie a lui, il Made in Italy non è stata un’etichetta cucita sul collo del vestito, ma una storia di persone.
O meglio di personaggi, e di personalità. Se n’è andato ieri a 84 anni Bob Krieger, insospettabilmente italianissimo fotografo di moda e di grandi ritratti. Era rimasto bloccato da due mesi a Santo Domingo, in casa di amici, per l’interruzione dei voli causa pandemia: avrebbe dovuto rientrare a Milano proprio oggi.
Italianissimo, per scelta e vocazione, nonostante l’anagrafe e la genealogia: era nato ad Alessandria d’Egitto (dove la sua istitutrice fu nientemeno che la principessa Margherita di Savoia in esilio), da madre siciliana nipote d’arte e padre di ascendenze nobiliari prussiane, portava quel nome metà anglofono e metà tedesco, ma è stato l’artefice dell’immagine della moda italiana nel mondo, non solo con le sue foto di moda ma soprattutto attraverso i ritratti dei grandi protagonisti dello stile, da Armani a Valentino a Versace, Prada, Missoni; e più in generale dell’Italian Way fra gli anni Sessanta e i Novanta.