“Il libro più bello è quello che dobbiamo ancora pubblicare”. Giacomo Giorgio Nada aveva preso in prestito e mutuato le parole di Enzo Ferrari per raccontare della sua creatura: quella “Giorgio Nada Editore” che ha trasformato in letteratura il motorismo italiano e non solo.
Di auto, di moto e di uomini…veloci. Chiunque ha amato i motori ha avuto tra le mani un libro pubblicato da Nada, perché quando c’erano di mezzo cilindri, pistoni, piloti e competizioni, Nada offriva la vetrina della sua azienda. Una casa editrice di settore, che non ha lasciato indietro nessuno: dai piloti che hanno fatto la gloria del motorsport a quelli che, tolto il casco, non erano nessuno; dalle corse in salita o i rally di paese in un’Italia che non c’è più alle risonanze intercontinentali del Tourist Trophy o della Parigi Dakar.
Oggi quella casa editrice ha perso suo padre. Giacomo Giorgio Nada, infatti, è morto. A ucciderlo è stato un mostro chiamato Covid19. Lo ha annunciato il figlio Sergio su Facebook: “Questo male tremendo si è portato via mio papà, mi piace ricordarlo in questa foto, con mia mamma all’autodromo di Monza, alla fine degli anni Settanta”.