Se n’è andato un grande Maestro, un vero insegnante di calcio. Soprattutto un uomo di grande cuore, uno che ha dedicato tutto se stesso ai giovani. Mino Favini è stato un patrimonio del calcio italiano, non soltanto dell’Atalanta, di cui è stato responsabile del settore giovanile per quasi un quarto di secolo. Fino a quando ha capito che il calcio moderno non era più come lo intendeva lui, artigiano della qualità. Favini è morto a 83 anni dopo settimane di sofferenza per un ictus che gli ha tolto le ultime energie che gli erano rimaste dopo la morte dell’amata moglie. Figlio di panettiere, Favini da mezzala ha giocato con Meda, Como, Brescia, Atalanta e Reggiana, togliendosi buone soddisfazioni. Ma è da maestro dei giovani calciatori, prima al Como e poi nel laboratorio di Zingonia, che ha dato il meglio di sé, crescendo e coltivando decine di talenti consegnati al calcio italiano.