Il Giro d’Italia è in lutto: all’ospedale di Faenza è morto Giuseppe “Pipaza” Minardi. Romagnolo di Solarolo, era nato il 18 marzo 1928 ed era la maglia rosa più vecchia: l’aveva indossata il 22 maggio 1954 vincendo la seconda tappa, Palermo-Taormina, 280 km, con 4’27” su Magni. La tenne per altri due giorni prima di cederla all’olandese Woorting il 26 maggio 1954 al termine della Bari-Napoli. Fu il Giro conquistato dallo svizzero Carlo Clerici con la famosissima fuga-bidone Napoli-L’Aquila, sesta tappa. Minardi è stato uno dei grandi simboli del ciclismo romagnolo: professionista dal 1949 al 1958, vinse sei tappe al Giro d’Italia e il Giro di Lombardia 1952. Gli anni migliori li corse con la maglia della Legnano di Gino Bartali. Tre volte in Nazionale al Mondiale (1951, 1952 e 1954), fu secondo alla Milano-Sanremo nel 1952 e nel 1953, sempre battuto da Loretto Petrucci, e secondo al Lombardia del 1951. Apparteneva all’epoca del faentino Vito Ortelli, pure lui maglia rosa, e di Aldo Ronconi (maglia gialla per un giorno), originario di Brisighella. La nuova generazione sarebbe arrivata con Ercole Baldini, il “Direttissimo di Forlì”, campione olimpico nel 1956, re del Giro d’Italia e campione del mondo nel 1958.