Los Angeles. Quincy Jones, uno dei compositori e produttori discografici più influenti e premiati della storia della musica, è morto all’età di 91 anni nella sua casa di Bel Air, Los Angeles. L’annuncio è stato dato dal suo addetto stampa, Arnold Robinson, che ha condiviso il dolore della famiglia: “Con il cuore pieno ma spezzato, dobbiamo condividere la notizia della morte di Quincy Jones.
Anche se questa è una perdita incredibile, celebriamo la grande vita che ha vissuto e sappiamo che non ce ne sarà mai un altro come lui”.
Jones ha trascorso oltre sette decenni a plasmare la musica come la conosciamo, portando una visione unica a ogni progetto a cui ha collaborato.
Con 80 nomination ai Grammy e 28 vittorie, è stato uno dei pochi artisti a guadagnarsi il Grammy Legend Award nel 1992. Tra i suoi lavori più celebri spiccano le collaborazioni con Frank Sinatra, Aretha Franklin e Michael Jackson, per il quale ha prodotto i leggendari album “Off the Wall”, “Thriller” (con 130 milioni di copie vendute, l’album più venduto di tutti i tempi) e “Bad”.
Uno dei momenti più significativi della carriera di Jones è stato sicuramente la produzione del singolo benefico “We Are the World”, inciso nel 1985 dal supergruppo “USA for Africa”. Il brano, che coinvolse 46 tra i più grandi nomi della musica mondiale, è diventato un simbolo di solidarietà, raccogliendo oltre 80 milioni di dollari per combattere la fame in Africa.
Jones, fermamente convinto dell’importanza di mettere da parte l’ego personale per un bene superiore, appose un cartello fuori dallo studio di registrazione con la scritta “Lasciate l’ego fuori dalla porta”, un richiamo al rispetto per il progetto e per l’obiettivo collettivo.
Questa notte di registrazioni rimane una delle più iconiche nella storia della musica, riunendo leggende come Michael Jackson, Lionel Richie, Stevie Wonder, Tina Turner, Bruce Springsteen e molti altri.
Quincy Jones ha dimostrato la sua straordinaria versatilità lavorando con artisti provenienti dai più svariati generi musicali, dall’R&B al jazz, fino alla musica pop.
Durante le sue collaborazioni con Frank Sinatra, Jones fu non solo un produttore, ma anche arrangiatore e direttore d’orchestra, creando capolavori insieme a Sinatra e Count Basie.
Ma l’alleanza più memorabile della sua carriera è stata quella con Michael Jackson, che permise al Re del Pop di raggiungere vette artistiche mai viste prima. I tre album che produsse per Jackson non solo stabilirono nuovi standard nel mondo della musica pop, ma segnarono un’era e rivoluzionarono l’industria discografica.
Negli anni, Quincy Jones si dedicò anche alla produzione cinematografica e televisiva. Con la sua società di produzione, contribuì al successo della sit-com “Il Principe di Bel-Air”, che lanciò la carriera di Will Smith.
Jones non solo scoprì talenti, ma riuscì anche a sostenere e indirizzare giovani artisti verso il successo, rendendosi punto di riferimento per le nuove generazioni nel mondo dello spettacolo.
Jones ha avuto una vita privata movimentata e complessa. Sposato tre volte, ha avuto sette figli da diverse relazioni.
Tra i suoi figli, Kidada e Rashida Jones, nate dal matrimonio con l’attrice Peggy Lipton, hanno seguito le orme paterne nel mondo dello spettacolo.
La capacità di Jones di mantenere un legame saldo con la sua famiglia, nonostante le difficoltà della vita da star, è stato un altro aspetto della sua forza e della sua resilienza.
Quincy Jones lascia un’eredità immensa e ineguagliabile nel mondo della musica. Pioniere del sound moderno, innovatore e maestro nella capacità di trasformare la musica in emozione pura, Jones ha influenzato artisti di ogni epoca e ha elevato la qualità e l’intensità della produzione musicale a livelli mai visti.
La sua morte rappresenta una perdita per tutto il mondo della musica, ma il suo spirito e la sua creatività vivranno per sempre attraverso le note, le melodie e le canzoni che ci ha regalato.
Con la scomparsa di Quincy Jones, si chiude un capitolo di storia musicale che ha arricchito il panorama artistico mondiale e ha segnato il cammino di generazioni di musicisti e appassionati.