La giovane promessa dello sci italiano Matilde Lorenzi è morta in seguito a un grave incidente avvenuto durante un allenamento in Val Senales.
Lorenzi, di soli 19 anni, era sul ghiacciaio altoatesino lungo la pista Grawand G1 quando, lunedì 28 ottobre, ha perso il controllo degli sci, finendo fuori pista e battendo violentemente il viso sulla neve ghiacciata.
L’impatto, così violento da farle perdere uno sci, ha provocato un trauma cranio-facciale che ha richiesto un trasporto immediato all’ospedale San Maurizio di Bolzano, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza. Le sue condizioni sono rimaste critiche fino al decesso, avvenuto il giorno seguente.
Nata nel 2004 a Villarbasse (Torino), Matilde era parte della squadra dell’Esercito e una delle atlete più promettenti nelle discipline di velocità, con successi come il titolo italiano assoluto di Super G.
Ai Mondiali juniores dello scorso anno si era classificata sesta in discesa libera e ottava in Super G. Il Ministero della Difesa, tramite un post, ha espresso il proprio cordoglio, a cui si è unita la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), descrivendo la perdita come una tragedia che ha colpito tutto l’ambiente sportivo e le sue compagne di squadra.
L’incidente di Lorenzi riaccende il dibattito sulla sicurezza negli sport di velocità. Secondo il medico Bruno Andrea Pesucci, pur con l’uso del casco, evitare totalmente traumi in questo sport è un’utopia a causa delle alte velocità e dell’esigenza di avere visione completa durante la performance, aspetto che rende difficile una protezione cranio-facciale efficace.