Alex Salmond, ex ‘first minister’ indipendentista della Scozia, è morto all’età di 69 anni. Il politico scozzese ha avuto un malore improvviso mentre stava pronunciando un discorso in Macedonia del Nord, secondo quanto riportato dai media britannici. Salmond è stato una figura centrale nella politica scozzese per decenni e ha svolto un ruolo chiave nella spinta verso l’indipendenza del Paese.
Leader del Partito Nazionale Scozzese (SNP), Salmond aveva ricoperto la carica di ‘first minister’ dal 2007 al 2014, guidando il governo della Scozia in un periodo di profonda trasformazione politica. Il momento più significativo della sua carriera è stato sicuramente il referendum per l’indipendenza della Scozia, che si è svolto nel settembre 2014. Nonostante l’intensa campagna per la separazione dal Regno Unito, il risultato del referendum fu una sconfitta per Salmond e per il movimento indipendentista, con il 55% degli elettori che votarono per rimanere nel Regno Unito.
A seguito del risultato, Salmond si dimise da ‘first minister’ e da leader dell’SNP, lasciando il posto a Nicola Sturgeon, sua alleata di lunga data e successore politico.
Nonostante la sconfitta, il referendum segnò un momento fondamentale per la questione dell’indipendenza scozzese, che continua a essere un tema caldo nel dibattito politico britannico.
Salmond era noto per il suo carisma, la sua oratoria brillante e la sua determinazione nel cercare di ottenere una maggiore autonomia per la Scozia. Anche dopo il suo ritiro dalla politica attiva, rimase una figura influente e controversa, tornando brevemente alla ribalta con la creazione di un nuovo partito, Alba, nel 2021.
La sua improvvisa scomparsa rappresenta una perdita significativa per la Scozia e per il movimento indipendentista. Alex Salmond sarà ricordato non solo per il suo ruolo nel referendum del 2014, ma anche per il suo impegno instancabile nella politica scozzese e per aver gettato le basi per il continuo dibattito sull’indipendenza.