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Addio a Bill Viola, il più grande esponente della video-arte, con mostre nei musei più prestigiosi.

Bill Viola, 73 anni, è deceduto ieri, 12 luglio, nella sua casa di Long Beach, in California. La notizia è stata resa nota su Instagram dalla moglie, Kira Perov. “È con grande tristezza che il Bill Viola Studio annuncia la morte di Bill Viola, uno dei più importanti artisti contemporanei al mondo – si legge – Si è spento serenamente a causa del morbo di Alzheimer.”
Viola lascia la moglie e collaboratrice di lunga data, Kira Perov, direttrice del Bill Viola Studio, i figli Blake e Andrei Viola e la nuora Aileen Miliman.
Ispirato dai pittori rinascimentali, Viola ha esplorato attraverso la sua arte i passaggi fondamentali della vita (nascita, morte, amore romantico, redenzione e rinascita) in mostre spesso emozionanti, come riportato dal New York Times. Il giornale spagnolo La Vanguardia lo ricorda come “il Caravaggio della videoarte”.
Dal 1970, Viola ha intrapreso un percorso artistico che lo ha portato a diventare sempre più spirituale, spesso criptico nel suo linguaggio.
Ha riflettuto sulla natura e sui passaggi della vita, inserendo nelle sue performance, film e proiezioni nei più grandi musei del mondo, elementi primordiali in relazione all’uomo, soprattutto nella fase finale della sua carriera.
La critica d’arte Laura Cumming lo ha definito nel 2001 sul Guardian “il Rembrandt dell’era video, un artista che ha fatto più di tutti i suoi contemporanei per promuovere il contenuto emotivo ed estetico del suo mezzo.”
Altri critici hanno fatto collegamenti con Michelangelo e, nel 2019, la Royal Academy di Londra ha esposto i disegni del maestro rinascimentale insieme ai video di Viola. Lo scorso anno, una grande mostra lo ha celebrato anche in Italia, a Milano (Palazzo Reale) e a Roma (Palazzo Bonaparte).

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