A Massa si è spento all’età di sessantasette anni l’ex campione italiano di Formula 3 del 1981, lasciando un vuoto nel mondo dell’automobilismo.
Nonostante avesse il talento per raggiungere la Formula Uno, la sua carriera fu bruscamente interrotta da problemi finanziari.
La scomparsa di Edgardo “Eddy” Bianchi, avvenuta questa notte, aggiunge un altro dolore alla comunità degli ex piloti di Formula 2 e Formula 3 italiani degli anni d’oro, che va dagli anni ’70 fino alla fine degli anni ’80. Nato l’8 aprile 1956 a Milano, Bianchi è stato vittima di una malattia incurabile. I suoi funerali sono previsti per venerdì alle 15:30 a Massa, città dove negli ultimi anni ha gestito con successo un’azienda di elettrotecnica.
La carriera del pilota lombardo si è svolta tra il 1975 e il 1982. Emergendo dalle categorie minori, Bianchi si è specializzato nelle gare di Formula 3, un tempo ricche di talenti e partecipanti.
Già nel 1977, oltre al campionato italiano, ha ottenuto buoni risultati nel campionato europeo.
Tra il 1978 e il 1980, Bianchi si è classificato al secondo posto dietro a piloti di grande valore come Michele Alboreto, Piercarlo Ghinzani, Enzo Coloni e Guido Pardini. In quegli anni, le scuderie inglesi March, Ralt e Chevron, insieme alla francese Martini, dominavano la scena, mentre la Dallara si faceva strada con successo, soprattutto grazie a Pardini.