Nella notte, a Roma, ci ha lasciato il giornalista Paolo Graldi, all’età di 81 anni. Graldi, noto per essere stato direttore del Messaggero e del Mattino, ha iniziato la sua carriera giovanissimo con testate locali prima di trasferirsi a Roma presso Paese Sera. Nel 1975, Piero Ottone lo ha chiamato al Corriere della Sera, dove è rimasto per vent’anni, diventando capo dell’Edizione romana del quotidiano.
Il giornalista si è occupato di tematiche di rilievo come i fatti di mafia e terrorismo in Italia e all’estero. Ha collaborato con Sergio Zavoli al Mattino di Napoli e ha partecipato a programmi televisivi storici come La notte della Repubblica e Viaggio intorno al mondo. Graldi era noto per la sua approfondita preparazione nelle interviste, come evidenziato dalla sua esperienza ne La notte della Repubblica.
Successivamente, nel 1994, è diventato direttore de Il Mattino, per poi assumere la direzione de Il Messaggero nel 2001. La sua carriera televisiva ha visto la collaborazione a trasmissioni di Enzo Biagi e la firma di inchieste per Raiuno come “Io e il fumo” e “Io e il telefono”. Ha anche contribuito alla sceneggiatura di alcuni film TV e condotto programmi radiofonici per la Rai.
Paolo Graldi era un giornalista dinamico, convinto che la stampa avesse bisogno di idee e di adattarsi ai cambiamenti della società. Ha ricoperto ruoli importanti, come la presidenza della giuria del premio Ischia e della scuola di giornalismo della Luiss.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha elogiato Graldi come un “bravissimo giornalista sempre attento ai cambiamenti e un analista politico di grande acume”. Concludendo il suo omaggio con un “Ciao Paolo, riposa in pace”.