Quando gli astronauti dell’Apollo 13 annunciarono “Houston abbiamo un problema”, dall’altra parte, a ricevere il messaggio, c’era Chris Kraft, primo direttore di volo della Nasa, morto il 22 luglio a 95 anni, un paio di giorni dopo aver partecipato alle celebrazioni per i 50 anni dallo sbarco di Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna. Un’impresa dietro la quale si nasconde anche il suo ingegno.
Non è un caso se la “Mission Control” della NASA dalla quale vengono gestiti i voli sullo spazio fino nel più piccolo particolare, già da anni porta il suo nome. Una sala concepita, come lui stesso ammise al Time nel 1965, nell’articolo a corredo della copertina che la rivista decise di dedicargli, per ospitare un’orchestra e in cui a dirigere ci fosse un solo maestro. Uno e uno soltanto: lui, Chris Kraft, che ha condotto gli Stati Uniti fin dove era impensabile andare, segnando una vittoria per la quale ancora oggi il governo a stelle e strisce lucida fiero la medaglia.